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COMUNICATO STAMPA

A FSBA non ci si iscrive, ma si è vincolati a esso per norma di legge (d.lgs. 148/2015).
Dai dati delle domande sinora pervenute, emerge come FSBA abbia ricevuto 158.452 domande, per un totale di 601.281 lavoratori, rispetto alle quali sono già state erogate prestazioni per circa 40 mila lavoratori, pari ad un importo complessivo di quasi 20 milioni di euro.
COMUNICATO STAMPA
Alcune affermazioni apparse in questi giorni sugli organi di stampa sul tema dell’accesso alle prestazioni FSBA Covid-19 sono imprecise. Ci si riferisce, in particolare, alle notizie su una pronuncia del TAR del Lazio che avrebbe ordinato a FSBA di consentire ai datori di lavoro artigiani di presentare domanda delle prestazioni Covid-19, prescindendo dalla cd. “iscrizione” a FSBA.
Ribadiamo il punto: a FSBA non ci si iscrive, ma si è vincolati a esso per norma di legge (d.lgs. 148/2015). Non esiste un’opzione di iscrizione/non iscrizione, o peggio ancora una libertà di non iscrizione. La norma di legge obbliga tutti i datori di lavoro artigiani, inquadrati previdenzialmente come tali, a versare la contribuzione dello 0.60.
A ciò si aggiunga che FSBA, già dal 1° aprile 2020, consente a i datori di lavoro artigiani, non in regola con la contribuzione obbligatoria per legge, di presentare istanza per l’accesso alle prestazioni Covid-19.
La cd. iscrizione a FSBA è una mera modalità digitale di accesso alla piattaforma che permette di presentare le istanze.
FSBA, anche in cooperazione con il Ministero del Lavoro, in ragione della grave e dolosa situazione di disinformazione che si sta svolgendo a danno del buon ordine delle cose, ha adottato soluzioni volte a conciliare il proprio assetto regolamentare con la necessità di consentire anche ai lavoratori di datori di lavoro non in regola di accedere alle prestazioni Covid-19. Ciò avviene perché il d.l. 18/20 non deroga in alcun modo l’assetto di FSBA sull’equilibrio di bilancio, sulle prestazioni e sulla regolarità contributiva.
I datori di lavoro artigiani, non ancora in regola, saranno tenuti a regolarizzare la propria posizione versando i contributi dovuti, in 36 rate, a decorrere dal 1° gennaio 2021.
Il provvedimento del TAR Lazio, non ancora notificato a oggi, 21 aprile 2020, a FSBA, di cui alcuni giornali riportano ampiamente i contenuti, non muta in alcun modo lo stato delle cose, posto che il datore di lavoro, non in regola, con la contribuzione imposta dalla legge, ha già oggi il potere di presentare istanza per l’accesso alle prestazioni Covid-19, impegnandosi alla successiva regolarizzazione.

  

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