È finalmente giunta ai nastri di partenza la riforma organica degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), una delle riforme qualificanti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, mirata a consentire lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza e competitività.
Gli ITS sono dei percorsi di formazione professionale post-diploma, accessibili da giovani e adulti, in grado di formare i “super tecnici” sempre più richiesti dal mercato del lavoro.
Nonostante l’altissimo tasso di occupazione che si registra a un anno dal diploma, l’accesso agli ITS è finora stato piuttosto limitato e, proprio per questo, è intervenuta la riforma, che si pone l’obiettivo di moltiplicare il numero di iscritti e contribuire a colmare il disallineamento fra domanda e offerta di lavoro, soprattutto nel sistema delle piccole e medie imprese.
Tra le modifiche di maggior rilievo va innanzitutto segnalato il cambio del nome: gli ITS diventano ITS Academy, con dei percorsi di studio particolarmente tarati sulle principali sfide attuali: la transizione ecologica e digitale, le nuove tecnologie per il made in Italy, la mobilità sostenibile e la competitività di settori come i beni artistici e culturali e il turismo.
Ogni ITS Academy farà riferimento a una delle specifiche aree tecnologiche che verranno definite da un prossimo decreto e i percorsi formativi saranno suddivisi in due livelli, a seconda del quadro europeo delle qualifiche.
Viene rafforzato il ruolo delle imprese: la riforma prevede che la docenza degli istituti debba provenire per almeno il 60% del monte orario complessivo dal mondo del lavoro. Inoltre gli stage aziendali e i tirocini formativi saranno obbligatori per non meno del 35% della durata del monte orario complessivo dei percorsi formativi.
Soprattutto, emerge sin dai primissimi articoli un’attenzione specifica al mondo delle piccole e medie imprese, che oggi sono chiamate a confrontarsi con un radicale cambiamento di scenario.
CNA valuta positivamente il percorso intrapreso. Saranno fondamentali i numerosi decreti attuativi della Riforma che andranno adottati nei prossimi mesi e, per i quali, la Confederazione chiede di attivare un confronto specifico e una consultazione anche con le parti sociali, che dovranno giocare un ruolo fondamentale per il successo dei nuovi ITS.